Storia

1977. 2017. QUARANTANNIDIMONTEFORATO.

Una sera di maggio di quaranta anni fa, un gruppo di amici appassionati di montagna si ritrovarono a querceta e dettero vita alla monteforato che oggi festeggiamo e ricordiamo. Erano operai, studenti, professionisti, impiegati, giovani e meno giovani tutti accomunati da una identica passione, l’ alpinismo, l’avventura, il desiderio di agire. Era il 5 maggio e erano riuniti nella sede del corpo nazionale soccorso alpino, stazione di querceta, e si chiamavano…….. perché questa riunione e questa sede?

La storia parte un po’ di tempo prima.

Siamo agli inizi degli anni settanta, anni di fuoco, soci giovani delle sezioni del CAI di forte dei marmi e Pietrasanta si ritrovavano nella sede del forte e discutevano, organizzavano,sognavano e provavano ad andare in montagna spiando e imitando gli alpinisti del momento.

A furia di guardare e seguire questi grandi riuscirono a aggregarsi e ad aggregarli e dettero vita a un gruppo, il G R V , gruppo rocciatori versiliesi, che settimanalmente si ritrovava in sede e organizzava.

La sezione era sospettosa di questi soci rumorosi e contestatori, tanto che questi desiderosi di indipendenza e libertà si cercarono una nuova sede e la trovarono appunto a querceta in via aurelia accanto al bar degli Onesti. Misero in piedi il gruppo con tanto di distintivo e maglione, scimmiottando ben più famosi gruppi, come gli Scoiattoli di cortina o i ragni di lecco, e andavano tutti insieme in montagna ogni domenica e con qualsiasi tempo. Andavano secondo le regole antiche, scarponi, calzettoni rossi, calzoni alla zuava, la contestazione era già iniziata anche nell’ alpinismo ma non era ancora arrivata da noi.

Passa qualche anno, l’attività aumenta sia d’estate che d’inverno, o meglio sia su roccia che su ghiaccio e l’esperienza cresce.

A querceta c’è già da diversi anni, esattamente da venti, il soccorso alpino che fa capo a Abramo Milea che oltre a essere capostazione e anche il delegato della XVII zona del corpo nazionale soccorso alpino. Il soccorso alpino dopo l’iniziale stazione di querceta organizza nuove stazioni per coprire tutto il territorio delle apuane e dell’ appennino e quindi aumentando gli impegni il Milea decide di passare l’incarico di capostazione a Agostino Bresciani, indiscusso leader dell alpinismo apuano di quel periodo. Siamo nel 1973 e Agostino nell assumere l’incarico per organizzare al meglio la stazione cerca nuovi volontari e molti arrivano proprio dal GRV tanto che lo stesso soccorso alpino trova posto nella medesima sede.

Ogni giovedì sera la sede è aperta e si discute, si organizzano lezioni teoriche e esercitazioni pratiche sul terreno e si va in montagna. È proprio durante queste chiacchiere serali che Agostino lancia l’idea di una scuola che abbia lo scopo di insegnare ad andare in montagna. Due sono le motivazioni che animano questa idea, creare nuovi volontari e sopratutto prevenire gli incidenti.

L’idea entusiasma ma tra il dire e il fare….una scuola di alpinismo nasce normalmente in una sezione del CAI non in una stazione del cnsas. È una novità che però piace anche ai piani alti e così dopo alcuni viaggi per incontrare i dirigenti della commissione nazionale delle scuole del CAI, uno memorabile a San giusto a trieste, si arriva alla conclusione, fate un regolamento e si parte. Il regolamento era già pronto, l’entusiasmo fa il miracolo di convincere le sezioni di forte dei marmi,Pietrasanta e Viareggio di affidare l’incarico di gestire la scuola alla stazione del soccorso alpino e il cinque maggio tutti insieme si dà vita alla scuola.

Ufficialmente viene presentata al pubblico con una conferenza tenuta dal prof Danilo Orlandi e una proiezione di diapositive di Augusto Guidugli in un locale vip del periodo, la bussola di focette.

1977/78 parte il primo corso e via fino al 42′ di oggi.

Il bilancio di questi 40 anni sono appunto 42 corsi con circa 600 allievi avviati all’ alpinismo con un organico arrivato fino a un massimo di 20 istruttori negli anni novanta. Attualmente sono 17: tre istruttori nazionali, due di alpinismo e uno di scialpinismo; tre istruttori regionali di alpinismo; otto sezionali e tre aspiranti istruttori. Due degli istruttori nazionali fanno parte delle scuole nazionali del CAI rispettivamente di alpinismo e sci alpinismo e sono anche direttori delle scuole interregionali del TER del CAI. Infine tre istruttori sono anche membri del Club Alpino Accademico Italiano. Per una scuola come la nostra, piccola e relativamente distante dalle grandi montagne queste qualifiche sono motivo di vanto e di orgoglio.

L’attività alpinistica degli istruttori si svolge costantemente sulle alpi apuane e su tutto l’arco delle alpi, da sottolineare l’apertura di oltre 150 nuovi itinerari, sia su roccia che ghiaccio, sulle alpi apuane.

L’attività si è svolta anche in ambito extraeuropeo con l’organizzazione di 11 spedizioni alpinistiche e l’apertura di tre nuovi itinerari:

Cerro Mercedario (m 6770) parete sud via Malvinas Argentinas Torre Nord del Paine parete ovest via Giorgio Giannaccini

Cerro Mascara, aguilla Desconocida, via Chi dorme non piglia pesci.

Un altro tassello importante e significativo dell’attività della monteforato è l’aver dato inizio nel 1985, sulle Apuane, con la salita del canale/cascata Doccia fredda sulla parete so del monte Fiocca all’era delle vie di ghiaccio verticale, i couloir fantasma, come li definiva Giancarlo Grassi. Questo tassello lo dobbiamo proprio a lui che nel giugno del 1984 nel corso di una proiezione ci mostrò appunto questo nuovo aspetto della sua attività in montagna e al successivo freddo inverno del 1985 che consentì la realizzazione di queste nuove idee e prospettive.

Infine la realizzazione e la pubblicazione di una guida alpinistica del gruppo monte Procinto, Nona e Forato, edizione Pacini Fazzi.

Da ultimo ma non per questo meno importante il ricordo e la riconoscenza a tutti quelli che ci hanno lasciato:

Abramo Milena Agostino Bresciani Guido de Carlo Valdo Corsi

Mario Rosi Luciano Sigali Elio Genovesi

Giorgio Buonaccorsi Giorgio Giannaccini Giovanni Gabrielli Bruno Nicolini

Almo Conti

Ecco a conclusione di queste succinte note di storia, piene di ricordi di cose passate e soprattutto di amici scomparsi, potremmo essere presi dai rimpianti e da un velo di tristezza, al contrario tutto questo deve infonderci ottimismo perché tutta quanta questa attività sono la tradizione della nostra scuola e sono una garanzia per il futuro che deve essere pieno di coraggio e di speranza come lo fu per tutti quelli che quaranta anni fa dettero inizio a questa avventura chiamata MONTEFORATO.